|
Archivio giornale www.gliamicidellamusica.net
|
|
All'Auditorium Ranieri III in forma di concerto la terza regina di Donizetti |
Maria Stuarda con ottimi interpreti |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 18 Dicembre 2016 |
MONTE-CARLO - Gli anni trenta del diciannovesimo secolo coincidono con il tempo in cui collochiamo il cosiddetto secondo periodo compositivo di Gaetano Donizetti; per dare un riferimento temporale, anche se non proprio rigoroso, il primo raccoglie le opere giovanili nei quali si scorgono ancora moduli e tipologie vocali rossiniane e abbraccia i titoli fino al 1828; con L’Esule di Roma del 1828 e fino al 1837 con il Roberto Devereux abbiamo il periodo più intenso e con i titoli più rappresentativi; troviamo formule e tipologie più propriamente romantiche anche se la produzione operistica non è ancora indenne dal canto vocalizzato e fiorettato delle antiche tradizioni italiane; con il Poliuto e La Favorita, quindi a partire dal 1840, ci dirigiamo nell’ultimo periodo compositivo, dove, con qualche eccezione, il musicista vira su un canto di espressione e di forza eliminando passaggi di agilità che riducono fortemente le ornamentazioni. Sappiamo che nel romanticismo musicale fu molto importante l’aspirazione al realismo, dando spazio a personaggi e situazioni credibili in lotta con l’inverosimiglianza propria del melodramma stesso e con l’astrattezza di quello settecentesco. Da un punto di vista vocale questa astrattezza la possiamo trovare sia nella tipologia dei ruoli che nei linguaggi; in riferimento al primo aspetto, mancava nel Settecento un rapporto realistico tra timbro di voce e sesso del personaggio (uso di castrati per ruoli maschili ed uso di soprani o contralti per impersonare guerrieri o innamorati ardenti); relativamente al linguaggio l’astrattezza e l’inverosimiglianza si traducono in un canto che trova il suo fondamento sul vocalizzo, sul gorgheggio, sulla fiorettatura e sull’ornamentazione. In questo quadro molto sintetico e per nulla esaustivo dello stato dell’arte, si colloca la seconda della cosiddetta “Trilogia delle Regine donizettiane”: Maria Stuarda. In questo ultimo anno di frequentazione teatrale mi sono più volte imbattuto nelle opere del bergamasco afferenti a questo periodo; ricordo con piacere il Roberto Devereux di Genova, e la Rosmonda d’Inghilterra all’Opera di Firenze e poi nella sua città natale, una Lucia di Lammermoor sempre nel capoluogo toscano, e adesso in attesa di Anna Bolena nel circuito emiliano, ho potuto godere anche se solamente in forma di concerto alla Maria Stuarda in territorio monegasco quale secondo titolo del cartellone 2016-2017. Ospite nell’Auditorium Ranieri III, ho assistito alla realizzazione concertistica di questa magnifica opera con un cast di grande rilievo che non ha mancato di dare grandi emozioni; sono profondamente legato a questo compositore e a questo repertorio che, come accennavo prima si trova al limite tra l’aspetto più belcantista e quello romantico: forse proprio perché si ascolta e si evince un’evoluzione musicale ed una maturazione nell’approccio alla partitura da parte di Donizetti riesco a trovare tanti aspetti che sono legati al passato di derivazione rossisiana e tanti abbrivî che vogliono introdurci in un mondo futuro che vedrà, prima nello stesso Donizetti, poi in Verdi e Puccini ed altri, una maturazione lenta, ma graduale del rapporto tra parola e musica. Venendo alla concerto cui ho assistito il l’11 dicembre 2016, l’approccio vocale e musicale ha convinto appieno il mio orecchio e il gradimento del pubblico.
Voglio iniziare la mia recensione parlando degli interpreti sotto l’aspetto vocale. Sul versante femminile tre donne sul proscenio e tre simboli di eleganza e stile nell’affrontare l’impervio spartito. Nel ruolo eponimo il soprano francese Annick Massis: la sua interpretazione ha messo in evidenza una maturità artistica che possiamo definire ormai pressoché completa; un ruolo debuttato poco tempo prima a Marsiglia, ha visto la nostra interprete affrontare lo spartito con quell’accortezza e con quella consapevolezza, che non troviamo sovente, frutto di grande studio, esperienza, rispetto e amore per la musica; può essere sembrato che nella prima parte dei suoi interventi vi fosse accortezza nell’emissione vocale, ma ho apprezzato questo approccio allo spartito proprio perché è in linea con il personaggio e con la sua evoluzione emozionale; il grosso della sua interpretazione viene fuori dal concertato finale della seconda parte in poi dove ogni nota, ogni passaggio, ogni accento ha bisogno veramente di essere messo a fuoco con dovizia e con grinta; “risparmiarsi” all’inizio è stata quella saggezza di cui parlavo prima e l’epilogo è stato strabiliante; le giuste messe di voce, i bei filati, le belle agilità non sono mai mancate sul labbro della Massis che ha accolto dentro di sé l’essenza di questa musica per rendercela nel modo più consono con grande professionalità regalandoci una grande lezione di stile e di signorilità. Stile e signorilità che ho riscontrano anche nella Regina di Inghilterra interpretata dal mezzosoprano Laura Polverelli; è indubbio che sia emersa una salda vocalità e un modo di porgere la nota da grande istrionica e da donna di esperienza in un ruolo più da soprano che da mezzo, nonostante le indicazioni dell’autore; questo ha fatto sì che nei panni di Elisabetta emergesse, qualche affanno nell’aggancio di note impervie soprattutto anche perché potevano essere usati degli accorgimenti, in uso specie nelle partiture donizettiane, per rendere meno improvvisi certi salti in acuto; affanni che nell’economia di un’opera come questa sono riconducibili a pochi episodi, che ben possono essere “perdonati” a pro di una eleganza di emissione, un timbro caldo e morbido e un modo accattivante di porsi nei confronti dello spartito e del pubblico; spero di poterla ascoltare di nuovo in questo frangente con quelle accortezze che a volte son quel giusto compromesso tra una vocalità più grave rispetto a quello che il ruolo richiederebbe. Concludo con piacere l’alea femminile del canto con un piacevole ascolto nel ruolo di fianco di Anna interpretato dal mezzosoprano Karine Ohanyan; gran bella voce, con un timbro avvolgente si è saputa metter in evidenza proprio grazie alla sua grana brunita che ben si accompagnava a quella più lirica e argentina della protagonista, amalgamandosi in maniera perfetta nei grandi momenti di assieme. Anche il versante maschile non è stato da meno nell’affrontare le parti dei vari ruoli; Roberto, conte di Leicester è stato interpretato dal tenore sardo Francesco Demuro che ha sfoggiato una vocalità molto pulita e schietta; in alcuni punti son emerse delle note piuttosto di spinta che seppur nella correttezza vocale sia dal punto di vista di intonazione che di tenuta del suono, hanno contrastato con uno stile interpretativo che vorrebbe, a mio avviso, più eleganza e meno irruenza; questo è solo un gusto personale che esprimo e che non vuole assolutamente demonizzare o demolire una performance di tutto rispetto dove non sono mai mancate neppure qui, una sicura intonazione e una grande capacità di legato e di fraseggio. Fabio Maria Capitanucci è stato un severo e perfido Cecil riuscendo a dare quei grandi e veementi accenti alle sue parole che spesso incitavano all’odio e alla vendetta con una vocalità piuttosto irruenta e “rude”, ma che dato il ruolo non è mai risultata sguaiata né fuori luogo. Ottima interpretazione anche per In-Sung Sim nel ruolo di Giorgio Talbot; già ascoltato sempre nel territorio monegasco come Papa Leone nell’Attila di Giuseppe Verdi, ho avuto conferma di un grande interprete e di una voce molto importante e ben gestita; qui il ruolo è più ampio rispetto a quello del religioso verdiano e le sue pagine - ad iniziare dal primo duetto con il tenore, per poi concludere con la grande pagina assieme alla Maria Stuarda -, hanno messo in evidenza una grande capacità di gestione del fiato, una omogeneità in tutta la gamma dei suoni e un timbro molto piacevole che ha saputo trovare sempre la giusta amalgama con il resto del cast. Ottima come sempre anche la prestazione del Coro dell’Opéra di Monte-Carlo che, diretto dal M° Stefano Visconti e coadiuvato da alcune voci si supporto, è riuscito ad amalgamarsi bene con l’Orchestra monegasca e con i solisti diventando valido supporto nei momenti di assieme e prezioso protagonista nelle pagine che gli sono proprie.
L’aspetto musicale non può prescindere da una preziosa direzione d’Orchestra che ha visto il M° Antonino Fogliani detentore della bacchetta sul podio; posso dire che la prima parte è stata piuttosto incerta dal punto di vista del suono perché mi è sembrato di notare una certa fatica nel trovare la giusta amalgama di intensità con i solisti e con il coro; a difesa del lavoro direttoriale ho notato, con la conferma di altre persone astanti, qualche problema di acustica del luogo deputato per questo concerto; gli interpreti che erano più lontani da me, a tratti pareva che perdessero corpo nell’emissione e che talvolta il suono degli strumenti sovrastasse troppo le voci; probabilmente con l’andare avanti dell’esecuzione - e forse anche un adattamento dell’udito alla sordità della sala - è stato trovato l’equilibrio ed il banco di prova per eccellenza che si è consumato nel grande concertato è risultato di ottima amalgama sonora; il gesto morbido e rilassante del concertatore ha fatto sì che l’armonia tra le voci e l’orchestra trovasse il giusto bilanciamento sia da un punto di vista ritmico che, con il passar del tempo, anche dinamico. Un successo decretato anche da un pubblico caloroso che non ha fatto mancare il suo supporto ed il suo gradimento per un’esecuzione di grande emozione.
Crediti fotografici: Alain Hanel per l'Auditorium Ranieri di Monte Carlo Nella miniatura in alto: il direttore Antonino Fogliani Al centro in sequenza: Annik Massis, Francesco Demuro e Laura Polverelli Sotto da sinistra: Karine Ohanyan, la Massis, Demuro, Fogliani (di spalle), la Polverelli, Fabio Maria Capitanucci e In Sung Sim
|
< Torna indietro
Parliamone
|
Butterfly piccina mogliettina
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Il Teatro Sociale ha inaugurato la propria stagione d'opera con l'attesa nuova produzione di Madama Butterfly coprodotta con il Teatro Verdi di Padova e il Teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Tutto affidato alle risorse locali venete, che vanno dal regista Filippo Tonon al direttore d'orchestra Francesco Rosa, alla costumista Carla Galleri (sarda di nascita, ma veneziana di formazione), all'Orchestra di Padova e del Veneto, al Coro Lirico Veneto istruito dal veronese Matteo Valbusa. Fin dall'aprirsi del sipario si capisce immediatamente che il regista ha la mano pratica (e convincente) per dare a Giacomo Puccini ciò che è di Puccini: fedeltà al testo dei librettisti Illica e Giacosa e rispetto di quanto il compositore lucchese aveva studiato e realizzato per la sua "opera esotica" scritta tra il 1901 e il 1904; fedeltà al punto da mettere in scena (da parte di Tonon) non l'harakiri di Cio-Cio-San
...prosegui la lettura
|
|
|
Eventi
|
La stagione sinfonica 2025 dei felsinei
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Ventuno concerti costituiscono l’ampia e variegata offerta sinfonica, che caratterizza la stagione 2025 del Teatro Comunale di Bologna, in programma dal 12 gennaio all’11 dicembre 2025 all’Auditorium Manzoni, alle 20.30 nei giorni feriali e alle 17.30 la domenica. Sono ben 20 gli appuntamenti in abbonamento, che spaziano dal
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
La Traviata dello sballo
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. La Traviata, che ha aperto la stagione lirica del Verdi, denota subito un tratto lampante della regia di Arnaud Bernard: l’evidenziare in maniera sguaiata la licenziosità dei costumi. Di fatto parliamo di una mantenuta che, se anche moralmente riscattata nel finale da Alfredo, come pure dal padre di lui,
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Don Pasquale è un vaudeville
servizio di Athos Tromboni FREE
BERGAMO - La sorpresa più lieta, arrivando a teatro per la "prima" del Don Pasquale del Festival Donizetti 2024, è stata che abbiam trovato disponibile un libretto (anzi, un libro) a stampa come succedeva nei migliori anni del secondo Novecento e come non succede quasi più in nessun teatro, specie se di provincia. Il libretto (anzi, il libro) contiene
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Madama Butterfly ciak si gira
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Il mese di settembre segna l'inizio di quasi tutte le stagioni dei teatri d'opera americani, e la Los Angeles Opera, uno dei teatri più importanti del Paese, che propone un'interessante offerta di titoli, ha inaugurato il proprio ciclo con la già celebrata e apprezzata Madama Butterfly di Giacomo Puccini
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Requiem salvato dalle voci
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Rappresenta un debutto assoluto per il Teatro Goldoni e più in generale per i teatri livornesi l’esecuzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, uno dei più grandi e sentiti capolavori del Cigno di Busseto, che fino ad oggi aveva avuto un'unica esecuzione nella città labronica nel 1986 a Villa Mimbelli. È con questo concerto inaugurale
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Il paradigma è un cavallo
servizio di Simone Tomei FREE
PARMA - Nel 1849 Giuseppe Verdi presenta a Roma La Battaglia di Legnano, un'opera in quattro atti con libretto di Salvatore Cammarano. Ambientata nel 1176, durante la celebre battaglia in cui la Lega Lombarda sconfisse l'imperatore Federico Barbarossa, l'opera va oltre la semplice rievocazione storica, riflettendo profondamente
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Miracolo al soglio di sor Giacomo
FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - È l’avvocato Fabrizio Miracolo il nuovo presidente della Fondazione Festival Pucciniano nominato dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, alla guida della stessa Fondazione; il neo presidente si dice «... profondamente onorato per la fiducia ricevuta dal primo cittadino. È un incarico – ha poi proseguito – che rappresenta
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Appunti dal Festival Verdi
servizi di Angela Bosetto e Nicola Barsanti FREE
PARMA - Era il 10 ottobre 1813 quando, alle Roncole di Busseto, Luigia Uttini diede alla luce Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, colui che, citando Gabriele D’Annunzio, avrebbe dato voce alla speranza e ai lutti, pianto e amato per tutti. Tradizione vuole dunque che, nell’ambito del Festival Verdi di Parma e Busseto, il decimo giorno del
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Ballo in maschera di stelle
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA), War Memorial Opera House - Ci sono alcune opere liriche che hanno un legame o un significato speciale con alcuni teatri, e una di queste è Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi con la San Francisco Opera, titolo scelto dalla compagnia per avviare la nuova stagione, la 102 ̊ della propria storia. Quest'opera verdiana ebbe
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Giro di vite diversamente fatto
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Due teatri genovesi, il Nazionale ed il Carlo Felice, hanno avuto un’idea innovativa e affascinante per l’apertura della nuova stagione 2024-2025, proponendo un duplice spettacolo che unisce prosa e opera, presentato al Teatro Ivo Chiesa. È la prima volta in Italia che il pubblico può assistere a un dittico in cui viene messo in scena lo
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Spiegato il cartellone col concertone
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - È stata presentata ieri la nuova stagione 2024/2025 di Opera e Danza del Teatro Comunale "Claudio Abbado": sono 14 i titoli in programma al via il 19 novembre prossimo con lo spettacolo performativo Vissi d'arte. Vissi per Maria dedicato e incentrato sulla figura della divina Maria Callas. Otto spettacoli saranno realizzati dal Teatro
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Schicchi nelle Stanze dell'Opera
servizio di Simone Tomei FREE
AREZZO - Si è “consumata” nel Teatro Petrarca della città toscana una lodevole iniziativa locale che ha portato alla messinscena di un capolavoro pucciniano facente parte del celeberrimo Trittico: il Gianni Schicchi. L’iniziativa ha annoverato due aspetti interessanti e particolari. In primis nel cast erano presenti molti talenti del progetto di
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Tutte le direzioni in Fall
servizio di Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - La programmazione autunno-vernina del Gruppo dei 10 riparte dallo Spirito di Vigarano Mainarda con l'ormai classico appuntamento di Tutte le direzioni in Fall. Gli otto eventi, che si svolgeranno da venerdì 11 ottobre a giovedì 26 dicembre 2024, sono stati presentati alla stampa e ai soci del Gruppo dei 10 oggi
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Il Filarmonico 2025 inizia con Salieri
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Il giornalista e critico musicale Alberto Mattioli è stato il mattatore della presentazione della stagione lirica e sinfonica 2025 del Teatro Filarmonico, Arena di Verona. La conferenza stampa, aperta al pubblico, si è tenuta oggi nella Sala Maffeiana dello stesso teatro veronese e Mattioli ha raccontato storia e aneddoti legati ai titoli d'opera
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Ferrara in Jazz si comincia...
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La 26.esima edizione di Ferrara in Jazz è stata presentata oggi nella Sala dell'Arengo del Municipio dal presidente del Jazz Club, Federico D'Anneo, dal direttore artistico Francesco Bettini, dall'Assessore alla cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, e dalla direttrice del Conservatorio di Musica "Girolamo Frescobaldi", Annamaria
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Donne nelle arie di Puccini
FREE
FERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha inaugurato il Festival di danza contemporanea con una prima esecuzione mondiale dello spettacolo Puccini's Opera - Voci di donne realizzato dalla coreografa e regista Monica Casadei con la sua Compagnia Artemis Danza di Parma. Nell'ambito della giornata dedicata a
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
La solita bella Cenerentola
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - È tornata in scena al Teatro del Maggio Fiorentino La Cenerentola di Gioachino Rossini nell’ormai storico allestimento della regista Manu Lalli, scene di Roberta Lazzeri, costumi di Gianna Poli e luci di Vincenzo Apicella riprese da Valerio Tiberi. Ho parlato di questa mise-en-scene in due precedenti visioni del 2017 e 2018 alle quali vi rimando
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Cavalleria e Schicchi buon cast mala regia
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Il Festival Mascagni di Livorno 2024 si è chiuso con la rappresentazione delle opere Cavalleria rusticana e Gianni Schicchi, portando sul palco due compositori toscani di spicco: Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Per quale motivo si è scelto di accostare due opere così distanti tra loro? Lo spiega il direttore artistico del Festival, Marco Voleri
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Quattro serata in Arena
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA - Ho partecipato al Festival areniano 2024 a Verona sul concludersi della stagione e qui vi racconto le mie quattro serate trascorse nell’anfiteatro scaligero: nella prima serata ho assistito all'intramontabile Aida di Giuseppe Verdi; la seconda serata mi ha coinvolto nella Tosca di Giacomo Puccini; poi Il barbiere di Siviglia di Gioachino
...prosegui la lettura
|
|
|
|
Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.
Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale è iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310
|
|